La gamma dell’azienda siciliana si arricchisce di un nuovo metodo classico da Pinot Nero di alta collina. In anteprima al Vinitaly di Verona, un millesimato 2012 prodotto con fare sartoriale, sintesi di struttura e grande finezza.
A quattro anni dal lancio sul mercato del primo metodo classico, Donnafugata presenta la sua seconda etichetta al 50° Vinitaly: un Brut Rosé ottenuto da uve Pinot Nero, coltivato in alta collina.
Prodotto con la vendemmia 2012 in poco più di 3.000 bottiglie, il Brut Rosé di Donnafugata nasce dopo anni di prove e sperimentazioni e sintetizza nel calice la filosofia dell’azienda: produrre con fare sartorialevini capaci di convincere e rendere felici chi li assaggia. Un nuovo spumante che risponde alla voglia di fascino e al desiderio di un’esperienza sensoriale appagante.
Frutto di un’accuratissima selezione di uve, il Brut Rosé Donnafugata è stato affinato per circa 30 mesi sui lieviti; ha un colore rosa antico, con riflessi aranciati, e si caratterizza per un bouquet di notevole finezza con note di crosta di pane e delicati sentori di buccia di pesca. In bocca è nitido, pieno e persistente. Un rosé da tutto pasto, ottimo con i crostacei, le tartare di pesce o del San Daniele.
Di grande fascino anche l’etichetta d’autore sulla quale campeggiaun volto di donna illuminato da un sorriso appena accennato, contornata da tocchi di lamina d’oro nel perlage, come spicchi di luce che fanno presagire tutta la fine vivacità del contenuto. Un elegante equilibrio di elementi, frutto del dialogo tra arte e vino che caratterizza le inimitabili etichette di Donnafugata.
“Dalla vigna alla cantina, sono anni che lavoriamo per realizzare un metodo classico rosé di elevata qualità – afferma Antonio Rallo wine maker dell’azienda di famiglia – e finalmente, con questo millesimato 2012, ci sentiamo soddisfatti e pronti per presentarlo ai nostri estimatori; la nostra è una gamma di vini eclettici e coerenti, frutto di molteplici abbinamenti tra varietà e terrorir e il Brut Rosé Donnafugata dimostra come il Pinot Nero nel nostro territorio riesca ad esprimere l’eleganza mediterranea che volevamo; uno spumante ricco di tessuto sensoriale che si percepisce nell’assaggio e resta nel cuore e nella mente.”
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