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Premio Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa – Identità e Differenze

BIOGRAFIA E SCHEDA DEL ROMANZO “ALLA CIECA”

 

L’uomo e il suo rapporto con la storia e la natura, il mare e il piacere dell’avventura su cui misurare il destino dell’uomo. I temi del percorso intellettuale e artistico di Claudio Magris tornano anche nell’ultimo romanzo dell’autore di Microcosmi. La storia di un recluso e di un fuggitivo: da una parte il re d’Islanda Jor Jorgensen condannato ai lavori forzati

lontano dal suo paese, dall’altra il compagno Salvatore Cippico passato dai lager nazisti ai gulag di Tito; ma anche tante altre storie di uomini che hanno vissuto gli orrori del Novecento.

Sullo sfondo un mondo dove tradire è comprensibile e umano. Un elogio dei ribelli. Un romanzo dove si intrecciano storia e delirio, mito e ricordo, un viaggio nelle inquietudini dell’anima per trovare un’estrema via di fuga.

Claudio Magris è nato a Trieste il 10 aprile del 1939. Oltre che alla sua città natale, la sua formazione intellettuale è legata anche a Torino. Nel capoluogo piemontese, infatti, Magris si laurea nel 1962 in Lingua e Letteratura Tedesca con Lionello Vincenti e lì ritornerà, dopo un periodo di apprendistato dal 1970 al 1978 all’Università di Freiburg, come ordinario di Lingua e Letteratura Tedesca all’Università di Torino.

Oggi è docente di Letteratura tedesca all’università di Trieste ed editorialista del “Corriere della Sera”. I suoi studi hanno contribuito alla diffusione in Italia della cultura mitteleuropea e della letteratura del “mito asburgico”: Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna (1963), Lontano da dove, Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971), Itaca e oltre (1982), L’anello di Clarisse (1984), Danubio (1986). Nel 1999 è stato invece pubblicato Utopia e disincanto una raccolta di saggi di vario argomento.

Sono suoi anche i romanzi Illazioni su una sciabola (1984), Un altro mare (1991), e Microcosmi (1997) vincitore del Premio Strega, un affascinante viaggio alla scoperta dell’immenso e dell’universale racchiusi in una geografia spazialmente circoscritta e personalmente rivissuta. Di Magris sono anche i due testi teatrali Stadelmann (1988) e La mostra (2001).

Le sue opere sono state tradotte in 27 lingue. Nel 2002 gli è stato conferito quello che è considerato l’equivalente spagnolo del Nobel, il premio Principe de Asturias per la letteratura.


COMUNICATO STAMPA

PREMIO LETTERARIO GIUSEPPE TOMASI DI LAMPEDUSA: I GRANDI SCRITTORI CONTEMPORANEI PREMIATI NEL NOME DELL’AUTORE DEL “GATTOPARDO”.

IN SICILIA IL 6 AGOSTO LA CERIMONIA DI CONSEGNA CHE NELLE EDIZIONI PRECEDENTI HA VISTO PREMIATI ABRAHAM B. YEHOSHUA E TAHAR BEN JELLOUN.

Pochi anni di vita ed è già diventato uno dei premi letterari più autorevoli del panorama culturale italiano e del Mediterraneo. Nasce in Sicilia, nella Valle del Belice, e più precisamente a Santa Margherita di Belìce, dove sono state ambientate alcune delle pagine più belle de “Il Gattopardo” e dove Giuseppe Tomasi di Lampedusa ha trascorso parte dell’infanzia e della giovinezza.

Un legame che non si è mai spezzato tra lo scrittore siciliano e la cittadina, tanto da dedicargli un Premio internazionale che, nelle due scorse edizioni, è stato assegnato a due dei maggiori scrittori contemporanei di questa area geografica che abbraccia il Mediterraneo, Abraham B. Yehoshua nel 2003 con il romanzo La Sposa liberata (Einaudi) e Tahar Ben Jelloun nel 2004 con Amori stregati (Bompiani).

Non è un caso che la Giuria del Premio – presieduta da Gioacchino Lanza Tomasi figlio dell’autore, e composta dalla poetessa Maria Luisa Spaziani, i docenti di letteratura italiana Salvatore Silvano Nigro, Natale Tedesco e Antonio Di Grado – abbia scelto questi nomi. Infatti l’intento del Premio è quello di cogliere nella produzione letteraria i temi della pace e della convivenza dei popoli. Un messaggio etico, ma anche politico, per sottolineare quanto l’intreccio tra le culture sia davvero ricchezza per l’umanità tutta, frutto dell’incontro dei popoli e, quindi storia/storie di uomini, al di là dei luoghi in cui nascono, vivono e muoiono, condividendo un comune destino di speranza, di impegno e di umana consapevolezza.

Una civiltà dell’ascolto che ripudia l’offesa e che sa cogliere nella differenza un elemento di crescita e di ricchezza.. Una coerenza di pensiero che la Giuria ha saputo cogliere nelle opere di questi due grandi letterati, ritrovando il filo conduttore che lega l’Identità alle Differenze, la chiosa illuminante voluta per il Premio Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Un riconoscimento letterario che, sin dall’inizio, si è inteso distinguere, accentuando il rapporto – materiale e immateriale – con il territorio delle Parco Culturale Terre Sicane (Sciacca, Sambuca di Sicilia, Montevago, Santa Margherita di Belìce, Ribera, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Caltabellotta, Menfi), dove l’identità e le differenze costituiscono esse stesse la chiave di lettura dell’anima di questo pezzo di Sicilia, teso tra la conservazione del proprio patrimonio culturale e la ricerca di una modernità finalmente intesa come vocazione (produttiva), evocazione (letteraria) e speranza (integrazione e pacifica convivenza tra i popoli).

Un progetto ideato dal Parco Culturale delle Terre Sicane e dall’ Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa che ha raccolto il sostegno dell’Azienda vitivinicola Donnafugata che, al Premio, ha anche voluto legare la sua vendemmia notturna, appuntamento di richiamo per giornalisti e cultori del buon vino.

La cerimonia di premiazione si svolge ogni anno nella prima settimana di agosto a Santa Margherita di Belìce, in provincia di Agrigento, nella splendida cornice del Palazzo Filangeri di Cutò. Nel 2004 madrina del Premio è stata l’attrice Claudia Cardinale, la memorabile Angelica del Gattopardo di Luchino Visconti.

 

 

 

Ufficio Stampa: Nando Calaciura [email protected] cell. 338 3229837
Pubbliche Relazioni: Baldo M. Palermo [email protected] tel. 0923 724226

  • Com-St-05-07-03-PremioLettITA.pdf
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