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Donnafugata: I progetti per la biodiversità e la valorizzazione delle varietà autoctone fra cui alcune “varietà-reliquie”

Secondo le ricerche del prof. Attilio Scienza della cattedra di Viticoltura ed Enologia di Milano, la Sicilia è ancora uno dei pochi serbatoi di variabilità viticola europei dove è possibile trovare molti vitigni presenti soltanto in questa regione. In epoca classica, i greci consideravano la Sicilia fra le “zone di acclimatazione” dei genotipi provenienti da Oriente per i quali era necessario valutare ad esempio l’adattabilità al clima prima di moltiplicarli ed instradarli verso le altre regioni viticole europee.

La perdita di biodiversità, comune a tutte le viticolture europee e dovuta ad una serie di ragioni fra cui: i mutamenti climatici dell’ultimo millennio, l’avvento della fillossera, la modernizzazione della viticoltura, è stata in parte arginata in Sicilia dalla pratica dell’innesto in campo per la creazione di nuovi vigneti (selezione massale) che ha permesso di conservare la variabilità naturale.

La biodiversità viticola oggi già suscita l’interesse del consumatore che vuole uscir fuori dai vini omologati, ma in futuro potrebbe rivelarsi indispensabile. Si pensi ad un cambiamento climatico accompagnato dalla riduzione delle risorse idriche, in questo caso la Sicilia potrebbe vantare un assortimento varietale atto a tollerare condizioni climatiche estreme, con un patrimonio genetico che conferisce anche la tolleranza  alle alte temperature durante la maturazione.

L’iniziativa regionale per l’Innovazione e Valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani, tutorata dall’Assessorato all’Agricoltura e dall’Istituto Regionale della Vite e dell’Olio, con la collaborazione del prof. Attilio Scienza della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano si pone l’obiettivo di selezionare per ogni zona della Sicilia i vitigni/biotipi che possono dare i migliori risultati enologici.

Nel 2009 Donnafugata ha messo a disposizione del progetto mezzo ettaro di terreno a Contessa Entellina. Un campo sperimentale in cui sono state impiantate  3.000 viti  da 19 differenti varietà autoctone, per un totale di 30 biotipi (100 piante per biotipo).    Tra questi vi sono 4 biotipi di Nero d’Avola, 3 di Catarratto, 2 di Ansonica – vitigni ampiamente diffusi nell’isola – e un biotipo per ognuna delle “varietàreliquie” quasi totalmente scomparse dal panorama viticolo regionale, tra le quali Alzano (uva bianca) Nocera e Vitrarolo (uve rosse). Il progetto coinvolge un gruppo di aziende dislocate in diverse zone della Sicilia.

Nell’estate del 2012 è stata effettuata  la prima raccolta e le prime micro vinificazioni per studiare la maturazione polifenolica e zuccherina, e la composizione del quadro acido.

Stesso obiettivo ha l’iniziativa per la valorizzazione della biodiversità intravarietale dello Zibibbo portata avanti da Donnafugata a Pantelleria. Qui l’azienda ha realizzato un campo sperimentale di 33 biotipi di Zibibbo (Moscato d’Alessandria) per la valorizzazione e la salvaguardia di questa varietà. Sotto la supervisione del prof. Attilio Scienza, i biotipi di Moscato d’Alessandria sono stati scelti attraverso una selezione massale effettuata in Spagna, Francia, Grecia e Italia meridionale. Impiantate nel marzo 2010, le 2.117 viti (circa 64 piante per ogni biotipo) coprono 0,60 ettari di terreno in contrada Barone, nella parte sud dell’isola, ad un’altezza di circa 400 metri s.l.m.

Durante i primi due anni (2010 e 2011) sono stati effettuati controlli sull’andamento della crescita del vigneto, mentre nel 2012 è stata effettuata la prima vendemmia per studiare il profilo di maturazione zuccherina e il profilo polifenolico, oltre all’analisi aromatica dei terpeni.

La ricerca riguarda sia l’uva fresca che quella appassita, nonché mosti e vini ottenuti dalle microvinificazioni e metterà in comparazione i dati dei diversi biotipi. Grazie a questa sperimentazione si individueranno i cloni di Zibibbo che consentiranno di utilizzare ancora meglio il potenziale viticolo di Pantelleria.

 

Ufficio Stampa: Nando Calaciura [email protected] cell. 338 3229837
Pubbliche Relazioni: Baldo M. Palermo [email protected] tel. 0923 724226

  • Com_St_-2012_04_18_Sicilia_biodiversita_aggiornato_ITA.pdf
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