Applausi fragorosi al Blue Note di New York per Josè Rallo e la sua band “Donnafugata Music & Wine”. Il tempio del jazz mondiale ha salutato così il doppio concerto di vino e musica che lunedì 7 novembre, ha mandato in tilt il botteghino del famoso jazz club, conquistando il “tutto esaurito” per due show set consecutivi.
Sotto la statua della Libertà, la formula di legare il vino alla musica ha colpito nel centro, raccogliendo l’entusiasmo di un pubblico che si è lasciato trascinare in un’esperienza multisensoriale originale ed unica, dove le note musicali si sono fuse con i profumi e i sapori espressi dal bicchiere.
Josè Rallo – imprenditrice vitivinicola e voce solista del gruppo – ha cantato “Branquinha,” dolce e sensuale pezzo di Caetano Veloso, proponendo il Ben Ryé Passito di Pantelleria sulle percussioni del marito Vincenzo Favara. Altri abbinamenti quello fra il Chiarandà e “Horses” (di Diego Spitaleri), brano capace di evocare l’energia della vendemmia notturna e quello del rosso Tancredi con “Novembre ’64” (di Giuseppe Milici), entrambi intriganti e pieni di malia.
“L’universalità della musica – spiega l’imprenditrice siciliana – supera le barriere linguistiche e può diventare un prodigioso e innovativo strumento di comunicazione con cui far conoscere ed apprezzare i nostri vini. Il successo di New York assume una valenza straordinaria e non solo per l’importanza di questo mercato. Siamo nella patria del marketing, qui tutti comunicano, realizzano eventi, compiono ingenti investimenti per catturare l’attenzione dei consumatori. Noi abbiamo puntato sulle nostre passioni, per la musica e per il vino, sul calore e la spontaneità della nostra cultura, sul coinvolgimento e il divertimento del pubblico. La risposta è stata davvero bellissima”.
Un contributo fondamentale all’inserimento dell’appuntamento sul calendario del Blue Note di New York è stato quello di Enzo Capua, giornalista e critico musicale, referente in USA di Umbria Jazz. Forte dell’impatto avuto sul sofisticato pubblico newyorkese, Capua già ipotizza per il 2006 una serie di nuovi appuntamenti nelle maggiori città americane e afferma: “Si è creata un’atmosfera di vera partecipazione, ricca di allegria e di passione. Questa è l’Italia che più piace e convince. Il vino e la musica sono una chiave nuova e non abusata per comunicare il Made in Italy di qualità”.
Tra il pubblico, tanti giornalisti americani, ma anche una folta rappresentanza dei corrispondenti italiani dagli USA che hanno voluto raccogliere l’invito di Donnafugata e delle maggiori istituzioni italiane presenti nella grande mela. Fra gli altri, il Console Antonio Bandini, Amelia Carpenito Antonucci dell’Istituto di Cultura Italiana e Giovanni Mafodda dell’ICE di New York.
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