Il Ministero dei Beni Culturali riconosce il valore del giardino di Pantelleria donato da Donnafugata al FAI quale testimone della sapienza contadina.
Un nuovo ed importante riconoscimento all’impegno dell’azienda siciliana per il territorio arriva dal Ministero per i Beni Culturali che ha valutato il Giardino Pantesco Donnafugata quale importante testimone dell’antica sapienza dei contadina.
Il Giardino Pantesco che Donnafugata ha restaurato e donato nel 2008 al FAI (Fondo Ambiente Italiano), si trova nello splendido anfiteatro naturale di contrada Khamma, a Pantelleria.
Inserito nel percorso di visita alle vigne e alla cantina di Donnafugata, il Giardino è meta ogni anno di oltre 2.000 appassionati del vino di qualità, desiderosi di scoprire i segreti della viticoltura eroica e dell’agricoltura dell’isola del sole e del vento.
Per coltivare gli agrumi in un ambiente dalla natura “ostile” come quella di Pantelleria – ventosa e priva di sorgenti d’acqua – il contadino pantesco ha dato vita a questo particolarissimo tipo di giardino: una costruzione circolare in pietra lavica murata a secco, alta 4 metri e con diametro che supera i 10 metri. Come una torre-fortezza, il Giardino Pantesco Donnafugata – frutto di grande ingegno e fatica – assicura un microclima ideale ad un arancio secolare: protegge la pianta dal vento, crea un cono d’ombra che ne riduce la traspirazione, raccoglie la rugiada e la rilascia nel terreno. Una sistema agronomico autosufficiente dal punto di vista idrico, che ben testimonia la capacità di adattamento dell’uomo alle condizioni aspre di questo lembo di terra vulcanica.
L’encomio è stato attribuito al Giardino Pantesco Donnafugata nell’ambito della partecipazione dell’Italia al Premio per il Paesaggio del Consiglio d’Europa ed ha tenuto conto del fatto che ancora oggi il giardino, così come i dammusi e la vite ad alberello, sono elementi costitutivi del paesaggio, della storia e della cultura dell’isola e più in generale della civiltà del Mediterraneo.
Del Giardino Pantesco è stata quindi premiata la capacità di caratterizzare il paesaggio, là dove – come nel caso di Pantelleria – paesaggio e agricoltura vivono da tempi immemorabili una straordinaria simbiosi: dal giardino per gli agrumi, ai muretti a secco ed ai terrazzamenti per la coltivazione della vite ad alberello.
Il riconoscimento al Giardino Pantesco si aggiunge a quello estremamente prestigioso attribuito dall’UNESCO alla pratica agricola della vite ad alberello dello Zibibbo di Pantelleria, divenuto nel 2014 Patrimonio dell’Umanità.
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