Donnafugata e il dialogo con l’arte di Stefano Vitale. L’autore delle memorabili etichette dell’azienda sarà al Vinitaly per autografare la sua ultima creatura.
Sono distintive, iconiche, le etichette d’autore che vestono le bottiglie di Donnafugata. Ognuna è un racconto, e tutte insieme compongono – magicamente legate le une alle altre – la dimensione fantastica della bellezza femminile, della natura Siciliana e dei suoi vini.
Una simbiosi tra arte e vino che scaturisce da un comune sentire, quello tra Stefano Vitale e la famiglia Rallo: un’artista da un lato, e i fondatori di Donnafugata, Giacomo e Gabriella, dall’altro.
Padovano di nascita, Stefano Vitale ha vissuto molti anni negli Stati Uniti prima di rientrare a vivere in Italia, a Venezia, dove ancora oggi ha il suo studio-laboratorio e crea illustrazioni per il mondo dell’editoria e della comunicazione d’impresa. Nel 1990 il caso vuole che Vitale incontrasse Gabriella Rallo; lei resta folgorata dalla visione di alcune sue opere e lo convince ad avviare la collaborazione con Donnafugata. Nasce così “La Fuga”, la prima etichetta e poi via via tutte le altre.
Insieme a Gabriella – fonte di raffinata ispirazione dei bozzetti di Vitale – è Giacomo Rallo che incoraggia fortemente questo progetto di comunicazione, pensato per trasmettere il messaggio di una Sicilia innovativa ed evocativa.
Un’amicizia e un’intesa profonda quella che lega Vitale a Donnafugata, anche con la quinta generazione della famiglia, rappresentata da José e Antonio Rallo. Così il tratto unico dell’artista riesce ancora oggi a far risplendere la personalità di ogni vino dell’azienda e la sua riconoscibilità.
Un dialogo tra arte e vino la cui ultima creatura è l’etichetta di Bell’Assai, un Frappato di Vittoria che segna l’esordio dell’impegno produttivo di Donnafugata nella Sicilia orientale. In anteprima al Vinitaly di Verona, questo vino presenta una sfolgorante illustrazione che raffigura Bell’Assai, una fanciulla di carattere, che offre alla dolce brezza siciliana i frutti della vigna ed i profumi della campagna. Un’etichetta d’autore con cui Donnafugata vuole celebrare l’amore per il bello.
Una collaborazione appassionata in forza della quale, eccezionalmente per questo Vinitaly, Stefano Vitale sarà allo stand di Donnafugata (pad. 2, D67/E70), domenica 9 aprile, per autografare l’etichetta di Bell’Assai.
“Voglio ringraziare Stefano Vitale – afferma José Rallo – per aver esaudito questo nostro desiderio di averlo almeno un giorno al Vinitaly per incontrare, insieme a noi, i fan che numerosi visitano il nostro stand. Conosciamo la sua proverbiale riservatezza e per questo consideriamo la sua presenza come un dono prezioso verso il pubblico di winelovers e collezionisti che ci seguono con affetto e ai quali dedicheremo un’etichetta autografata dal suo autore.”
Note biografiche su Stefano Vitale
Nato a Padova nel 1958, Vitale si trasferisce negli Stati Uniti, in California, dove studia economia a Los Angeles, prima di dare libero corso alle sue più intime inclinazioni per l’arte, frequentando l’Art Center College di Pasadena. In questi anni Vitale viaggia in lungo e largo in Messico e attraverso l’America centrale la cui arte popolare lascerà una profonda influenza nel suo stile espressivo. Dopo 15 anni di permanenza a New York, rientra a vivere in Italia, a Venezia, dove ancora oggi ha il suo studio-laboratorio e crea illustrazioni per il mondo dell’editoria, della pubblicità e del packaging.
Donnafugata per la cultura ed il territorio
Sin dai propri albori Donnafugata rende omaggio alla storia e alla bellezza del proprio territorio; lo fa traendo spunto dalla letteratura, promuovendo la ricerca archeologica e l’arte. Una volontà che la rende rappresentativa di una Sicilia innovativa e dell’eccellenza del Made in Italy.
Negli anni, Donnafugata ha sostenuto il Premio Letterario Tomasi di Lampedusa che ha visto premiati scrittori quali Abraham Yehoshua, Tahar Ben Jelloun, Claudio Magris e Anita Desai.
Dal 2000 Donnafugata ha supportato la Scuola Normale di Pisa negli scavi archeologici sulla Rocca di Entella – l’antica città di Anthìlia – nei pressi dei vigneti aziendali di Contessa Entellina. Qui vivevano gli Elimi ai quali viene attribuita l’introduzione della coltivazione della vite in questo territorio, testimoniata da numerosi reperti trovati sulla Rocca e dal conio di monete d’epoca romana con l’effige del grappolo d’uva. Donnafugata finanzia il Premio Giuseppe Nenci intitolato al grande archeologo che con la Normale fu un pioniere degli studi riguardanti la Sicilia antica. Anthìlia è oggi il nome del vino bianco di Donnafugata più bevuto nel mondo.
Per contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico del territorio, Donnafugata ha inoltre finanziato il restauro della quattrocentesca Madonna con Bambino esposta al Museo “Pepoli” di Trapani, e si è impegnata a supportare il Museo degli Arazzi che custodisce a Marsala otto opere fiamminghe di grandissimo pregio, risalenti al XVI secolo.
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